Combattere l’ipertensione in 4 step

L’ipertensione arteriosa è l’aumento patologico e costante della pressione del sangue nelle arterie. Nel nostro sistema circolatorio la pressione sanguigna dipende dal flusso di sangue che il cuore riesce a pompare e dalla resistenza che gli viene opposta dalle arterie.
La pressione varierà perciò a seconda che il cuore sia in fase di contrazione – sistole – o in fase di dilatazione – diastole –, fase in cui il flusso sanguigno è mantenuto dall’elasticità delle arterie.
Nella definizione della patologia è più importante la pressione minima (sistolica), perchè anche lievi aumenti possono avere conseguenze rilevanti, specialmente se abbinati ad altri fattori di rischio come il peso, l’ età, il sesso, la menopausa, l’indice vita/ fianchi, una predisposizione genetica, il diabete, l’attività fisica, ecc.
Un individuo è riconosciuto iperteso quando presenta valori di pressione arteriosa fra valori minimi e massimi compresi tra 90 – 99 mmHg e 140 – 159 mmHg.

I sintomi più comuni della ipertensione sono: pesantezza del capo, malessere generale, vertigini, stordimento, crampi, disturbi cardiovascolari (emorragie, insufficienza cardiaca, insufficienza renale, ecc) , ma l’ 80% degli ipertesi non presentano sintomi, situazione che aumenta il rischio di morte. Per questo molte volte l’ipertensione viene riconosciuta come “nemico silenzioso” ed è importante sottoporsi a frequenti misurazioni della pressione, specialmente per le persone a rischio, con precedenti familiari di ipertensione o per coloro che sospettano di soffrire di questo problema.
L’ipertensione provoca danni alle arterie, al cuore, ai reni, alla retina e al cervello, per questo è importante prevenire e curare questa alterazione.

Nel trattamento dell’ipertensione sono fondamentali tre aspetti: la dieta, l’attività fisica e la terapia. È importante sottolineare che la terapia medica da sola non può diminuire i livelli di pressione arteriosa se non viene accompagnata ad una dieta iposodica (controllata in sodio / sale) e da una corretta attività fisica. Solo i pazienti che adottano un cambio di vita hanno successo nel controllo della pressione.

La prima cosa che si raccomanda per diminuire la pressione arteriosa è la riduzione nell’apporto di sodio nell’alimentazione di ogni giorno. Il sodio aumenta il volume del sangue circolante, con conseguente aumento della pressione arteriosa e alterazione dell’equilibrio idrosalino.
La principale fonte di sodio è il cloruro di sodio, ovvero il sale di cucina, che utilizziamo tutti i giorni per dare sapore ai nostri cibi, ma molti altri alimenti, in un modo o nell’altro, apportano del sodio (formaggi stagionati, affettati, prodotti in salamoia, acque con sodio superiore ai 20 mg/l, ecc). I valori di pressione tendono ad aumentare anche se si abusa con gli alcolici (superiore a 250 cc di vino e 700 cc di birra al giorno) , i prodotti eccitanti ( caffeina nel caffè, coca cola, chinotto, teina nel tè, teobromina nel cioccolato), la liquirizia.

 

Il secondo passo è ridurre il peso, se il soggetto presenta obesità o sovrappeso, perchè per ogni chilo di sovrappeso che la persona ipertesa presenta, i livelli di pressione arteriosa aumentano del 8%.

Il terzo aspetto da considerare è l’attività fisica. Si è dimostrato che per gli ipertesi il miglior esercizio è la camminata in superficie piana per 1 ora al giorno, divisibile anche in due sezioni da 30 minuti. La frequenza deve essere di 3 volte alla settimana.

Il quarto aspetto da non ignorare e che dobbiamo imparare a controllare è lo stress. Una adeguata gestione dello stress attraverso lo yoga e altre tecniche di rilassamento può aiutare a migliorare i livelli di pressione arteriosa.

Nel caso in cui dieta e attività fisica non siano in grado di regolare e mantenere stabili i valori di pressione la terapia farmacologica ci viene in aiuto.

Combattere l’ipertensione in 4 stepultima modifica: 2016-04-09T17:46:12+02:00da moniaz1
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